mercoledì 23 luglio 2025

Geologia 18 Veneto Trentino Friuli

VENETO - Venezia sorge sopra la laguna è la capitale del Veneto. dalle Alpi scendono i fiumi Adige e Piave. La pianura veneta è attraversata dal fiume Po che raggiunto il Polesine presso il mare adriatico forma un delta che fa parte della laguna veneta.


GEOLOGIA - Durante il mesozoico nel bacino trentino veneto si depositano sedimenti sabbiosi lungo la costa e fini in acque profonde e lontane dalla linea di costa. In seguito alcune rocce sedimentarie piu profonde e spinte da forze tettoniche dovute all'orogenesi alpina diventano metamorfiche come : filladi, scisti, gneiss. Le rocce metamorfiche si trovano sepolte, sotto la copertura sedimentaria, spesso formano il basamento delle catene montuose come le alpi.

DOLOMITI - I monti guglie cime  dolomia lavaredo scogliera mare clima tropicale




ALPI - Le Alpi sono una catena montuosa che separa l'Italia dal resto deuropa. Nel tratto veneto ci sono le Alpi venete. In alcuni punti si vedono  le rocce metamorfiche, sono le rocce piu profonde, schiacciate e ricristallizzate. 

PORFIDO - Porfido è una roccia vulcanica con una struttura con grana non uniforme, con fenocristalli immersi in una pasta di fondo. Sempre in Veneto di cavano rocce vulcaniche come il porfido che sono di colore rosso bruno. Una roccia ignea è di tipo vulcanico. Il materiale vulcanico vien erutato come colata, colonna di fumo e cenere, materiale caldo lanciato in aria che dopo cade a terra, a mare e si deposita fino a completo raffreddamento.  Il risultato è un Porfido una roccia ignea, comunemente usata per pavimentazioni di strade, marciapiedi, giardino. 


FILLADI - Le filladi sono rocce metamorfiche a grana fine, caratterizzate da una sfaldatura, una rottura facile puano parallela che ricorda appunto le foglie, da cui il nome (dal greco "phyllon", foglia). Si formano per metamorfismo regionale di rocce sedimentarie come argilliti e mudstone. Le filladi presentano una buona sfaldatura, con minerali come miche (muscovite e clorite) e quarzo, che le conferiscono una lucentezza caratteristica.


FILLADI - Le filladi si originano dal metamorfismo regionale di rocce sedimentarie, in particolare argilliti e mudstone, sottoposte a pressione e temperatura moderate. Hanno una grana fine, maggiore di quella delle ardesie ma inferiore a quella degli scisti. Presentano una foliazione ben definita, dovuta all'orientamento dei minerali lamellari come le miche, che le rende sfaldabili in lamine sottili. Sono composte principalmente da miche (muscovite, clorite), quarzo, e talvolta feldspati e minerali opachi come pirite o magnetite. La colorazione varia, ma spesso è grigio-verde o grigio-argenteo, con una caratteristica lucentezza dovuta alle miche. La caratteristica principale è la capacità di sfaldarsi lungo piani paralleli, formando lamine sottili. Esempi e localizzazione. Le filladi sono diffuse in molte aree del mondo, comprese le Alpi, dove costituiscono il basamento cristallino delle Prealpi venete. In Italia, sono presenti in diverse zone del basamento cristallino delle Alpi meridionali, come nelle Piccole Dolomiti nel Vicentino, nelle Dolomiti bellunesi e in Trentino. Si trovano anche in altre regioni, come la Sardegna, dove si possono osservare filladi con livelli pelitici crenulati e livelli ricchi in quarzo. Differenze da altre rocce.

STRATIGRAFIA - Il trentino nota zona montuosa è stata studiata dai geologi. Del Trentino conosciamo bene rocce e fossili.  In Trentino ci sono rocce antiche, affioramenti del Trias inf dove sono stati definiti diversi piani geologici come : Anisico Carnico Norico Ladinico Retico. Famoso sito geologico sono :  dolomia a Megalodon, calcari halobia Daonella.

TRIAS - Il fossile Halobia è un lamellibranco (una conchiglia) del Triassico, rinvenuto in diverse località, inclusa la regione del Trentino, in Italia. Questi fossili sono particolarmente abbondanti nell'area di Rovereto e dintorni, in particolare sull'altopiano di Brentonico e nella catena del Monte Baldo settentrionale, che sono zone di notevole interesse paleontologico. L'Halobia è un genere di lamellibranchi che visse durante il Triassico superiore, circa 230 milioni di anni fa. I suoi resti fossili si trovano spesso in rocce sedimentarie marine, il che indica che questi organismi vivevano in ambienti marini poco profondi, simili a lagune o baie. 

TRIAS - La presenza di Halobia nel Trentino, insieme ad altri fossili marini, suggerisce che questa regione era un tempo un fondale marino, che poi, nel corso di milioni di anni, si è sollevato e trasformato in montagne. Questo è un esempio di come lo studio dei fossili possa fornire preziose informazioni sulla storia geologica della Terra e sull'evoluzione della vita. 

TRIAS - Per chi fosse interessato a vedere fossili di Halobia e altri reperti fossili, il Museo Mineralogico Monzoni a Vigo di Fassa offre una collezione privata di minerali e fossili delle Dolomiti, inclusi quelli del Triassico, come l'Halobia. Inoltre, la zona del Monte Baldo è un luogo ideale per escursioni paleontologiche, con la possibilità di trovare fossili direttamente in situ, sempre nel rispetto delle normative locali e delle aree protette. 

DINOSAURI - Trentino è una regione ricca di fossili, testimonianze di un passato in cui la zona era molto diversa da come la conosciamo oggi. In particolare, il sito dei Lavini di Marco, vicino a Rovereto, è famoso per le centinaia di impronte di dinosauri risalenti a circa 200 milioni di anni fa. Oltre alle impronte, si possono trovare fossili di organismi marini in varie zone, come la Val Formiga e il Monte Baldo. 

TETTONICA - La regione veneta è formata da una zona montuosa a nord, che passa a collina e pianura verso sud est, poi da una zona costiera. Anche le Alpi venete sono enerse a seguito di una collisione continentale tra africa europa per subduzione di crosta oceanica e continentale, che ga causato un eruzione che ha formato il porfido. In fondo  al mare  durante il mesozoico si formano le dolomiti fatte di dolomia della fm dolomia principale. Si sollevano le Alpi Carniche. La regione è attraversata da grosse faglie che segna le valli del Tonale --- Trentino e Friuli sono zone sismiche attive. I terremoti piu forti quello del Friuli drl 1976.

 FRANA - Una enorme frana si stacca dal versante del monte Toc e si riversa nel lago artificiale sottostante . Il lago artificiale è stato creato dalla diga in cemento armato per avere una riserva d'acqua e produrre energia elettrica. La tragedia del Vajont, fu dovuto ad un errore di valutazione da parte dei progettisti, causa la distruzione di interi paesi come Erto e ??? e la morte di centinaia di persone.


FRANA - Vajont è il nome del torrente che scorre nella valle di Erto e Casso, in provincia di Pordenone, per confluire poi nel Piave, davanti a Longarone e a Castellavazzo, in provincia di Belluno.

La morfologia della valle del torrente Vajont, al confine tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto, era stata profondamente modificata dalla costruzione di un’imponente diga alta oltre 260 metri, inaugurata nel 1959 come la più grande opera ingegneristica realizzata in Italia per la produzione di energia elettrica. Lo sbarramento creava un lago destinato a raccogliere acqua da tutti i bacini artificiali del Cadore, per poi convogliarla alla centrale elettrica di Soverzene. La diga fu però realizzata senza tenere conto delle caratteristiche morfologiche dei versanti, del tutto inadatti a contenere un serbatoio idroelettrico.


La notte del 9 ottobre 1963 una frana di enormi dimensioni – 270 milioni di metri cubi – si stacca dal versante settentrionale del monte Toc precipitando nelle acque del bacino idroelettrico. L’impatto con l’acqua genera un’onda di circa 50 milioni di metri cubi che travolge prima Erto e Casso per poi scavalcare la grande diga e distruggere gli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone. 1.917 persone perdono la vita, 400 non saranno mai ritrovate.




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