domenica 24 novembre 2024

Geologia 23 - Italia Centro Marche Ancona Ascoli Piceno Abruzzo L'Acquila

 
APPENNINO - Gli Appennini hanno cime più basse e arrotondate di quelle delle Alpi. Le cime degli Appennini non superano mai i 3000 metri. Gli Appennini, a differenza delle Alpi, non hanno grandi ghiacciai. I fiumi appenninici sono più brevi di quelli alpini. Chi è più vecchio tra Alpi e Appennini ? Gli studi di geologia dimostrano che più antiche sono le Alpi mentre gli Appennini risultano essere più giovani. Ma insieme ai fenomeni che fanno nascere gli Appennini si spiegano altri eventi: i terremoti nel centro Italia, la presenza di Corsica e Sardegna nel centro del Tirreno, la forma della catena alpina.

APUANE - Perché si chiamano Alpi Apuane e non Appennini ? L''aspetto frastagliato delle creste montuose, che ricordano quelle delle Dolomiti, e il biancheggiare quasi niveo dei detriti marmorei delle celebri cave, giustifica il nome di Alpi, che del resto in Toscana si applica anche ad altri tratti montani.

 

 ACQUILA - Il terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 alle 03:32 consistette di una serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008 e terminati nel 2012, con epicentri nell'intera area della città, della conca aquilana e di parte della provincia dell'Aquila.



 

ASCOLI PICENO - Ascoli Piceno è un comune italiano di 45 394 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nelle Marche. Il centro storico, costruito quasi interamente in travertino, è tra i più monumentali d'Italia e in esso si trova la rinascimentale piazza del Popolo. Il travertino estratto nella zona di Ascoli Piceno, presenta interessanti venature oblique, dovute alle caratteristiche cave in quota che donano alla pietra movimenti unici. Il travertino ascolano rappresenta in tutta la zona picena il principe dei materiali edili. Oltre che risorsa per l’edilizia locale, il travertino ascolano veniva infatti esportato in diverse regioni d’Italia e all’estero. Se siete in giro per la città, a piedi o in bicicletta, diventa impossibile non imbattersi in edifici costruiti con questa pietra biancastra, visibilmente porata, ma resistente, con la quale sono state costruite la maggior parte delle strutture urbane. Dalle semplici abitazioni alle dimore di pregio, dai palazzi del potere alle chiese più importanti, senza tralasciare la pavimentazioni delle piazze – come la centralissima Piazza del Popolo – il travertino per milioni di anni ha costituito la vera risorsa edilizia della città, impreziosendone la sua architettura e caratterizzandone l’aspetto. Le robuste mura, le torri, i ponti, i templi e molti altri monumenti si sono mirabilmente conservati, nonostante il volgere dei secoli dall’epoca romana fino ad oggi. Una pietra ricca di storia e risorsa economica per una città intera che, a cavallo degli anni ‘50 fino agli anni ‘80, aveva fatto dell’estrazione del travertino una vera e propria industria. Basti pensare che nel dopoguerra fra Ascoli Piceno e Acquasanta Terme  c’erano circa 60 cave, di cui 13 solo nella zona di San Marco. Oltre che risorsa per l’edilizia locale, il travertino ascolano veniva infatti esportato in diverse regioni d’Italia e all’estero. Sotto foto di piazza del Popolo ad Ascoli Piceno.

 


 

 


ASCOLI - Da sempre la zona di Ascoli Piceno è stata ricca di travertino, una roccia sedimentaria di origine chimica costituita essenzialmente da carbonato di calcio, trasportato dalle acque del fiume. Il travertino è una pietra che nasce in profondità, interagisce con l’esterno, si deposita sopra le altre pietre che lo inglobano. Il processo di sedimentazione del travertino è infatti la conseguenza di una reazione chimica d’equilibrio che si instaura tra gli ioni di calcio e l’idrogeno carbonato e il carbonato di calcio solido e il diossido di carbonio gassoso.  Come per le zone di Monte Rosara, Castel Trosino e Acquasanta Terme, la zona di San Marco è per sua conformazione un giacimento naturale di depositi di travertino. Quest’ultimo è disposto in una serie di terrazzi che, a partire da Vena Rossa, si susseguono verso nord fino ai giacimenti a 550 metri s.l.m. di Colle San Marco, definendo così quella tipica morfologia cupuliforme della superficie superiore del pianoro.


FORLI - Il maltempo è iniziato martedì 17 settembre 2024, inizialmente con precipitazioni di modesta intensità (intorno ai 5-10 millimetri per ora) ma senza sostanziali interruzioni, facendo registrare cumulate prossime ai 50 millimetri già nelle prime 24 ore. L'indomani i fenomeni si sono progressivamente intensificati, raggiungendo i valori massimi di 45,6 millimetri all'ora a S. Cassiano sul Lamone, e 36,8 millimetri all'ora a Modigliana (bacino del Montone). Le precipitazioni sono poi proseguite, con impulsi successivi di intensità via via decrescente fino alla mattine del 19 settembre. Nel Forlivese il valore massimo di pioggia cumulata è stata di 334,8 millimetri a Modigliana; seguono i 316,8 millimetri di Trebbio, i 260,4 millimetri di Monte Grosso (Rocca San Casciano), i 254,4 millimetri di Voltre (Civitella), i 249 millimetri di Castrocaro, i 242,8 millimetri di Cusercoli ed i 218,2 millimetri di Forlì.* Giovanni Petrillo. La perlustrazione dall'alto della Forlì alluvionata: le immagini drammatiche dell'alluvione.






mercoledì 20 novembre 2024

Geologia 51 - Francia

FRANCIA - 


 
VULCANO -  Il Grand Suchet è un vulcano dormiente della Francia situato nel dipartimento del Puy-de-Dôme, nella Chaîne des Puys, tra il Puy-de-Dôme e il Puy de Côme. Il Grand Suchet si trova nella parte centrale della Francia, al centro della catena dei Puys, a ovest di Clermont-Ferrand. È circondato abreve distanza dal Puy de Clierzoue dal Puy de Pariou a nord-est, dal Petit Suchet a est, dal Puy de Dôme a sud, dal puy Fillu a sud-ovest, dal Puy Balmet ovest e dal Puy de Côme a nord-ovest. Amministrativamente, il Grand Suchet è incluso nel territorio del comune di Ceyssat, che si trova a sud-ovest. Il monte è formato da un cono piroclastico la cui sommità, coronata da un cratere vulcanico poco marcato, si innalza fino a 1.231 metri di altitudine. Una seconda sommità, senza nome e costituita dal bordo opposto del cratere, si innalza a 1.199 metri sul livello del mare. La vegetazione arborea copre i suoi pendii regolari fino a metà altezza, a un'altitudine di circa 1.150 metri. Il Grand Suchet è un vulcano dormiente della Francia situato nel dipartimento del Puy-de-Dôme, nella Chaîne des Puys, tra il Puy-de-Dôme e il Puy de Côme. Il Grand Suchet si trova nella parte centrale della Francia, al centro della catena dei Puys, a ovest di Clermont-Ferrand. È circondato abreve distanza dal Puy de Clierzoue dal Puy de Pariou a nord-est, dal Petit Suchet a est, dal Puy de Dôme a sud, dal puy Fillu a sud-ovest, dal Puy Balmet ovest e dal Puy de Côme a nord-ovest. Amministrativamente, il Grand Suchet è incluso nel territorio del comune di Ceyssat, che si trova a sud-ovest. Il monte è formato da un cono piroclastico la cui sommità, coronata da un cratere vulcanico poco marcato, si innalza fino a 1.231 metri di altitudine. Una seconda sommità, senza nome e costituita dal bordo opposto del cratere, si innalza a 1.199 metri sul livello del mare. La vegetazione arborea copre i suoi pendii regolari fino a metà altezza, a un'altitudine di circa 1.150 metri. * Wikipedia.it


 
 
 
 
CARBONE - Per anni, questi nobili cavalli vissero privati della luce del sole e dell'aria fresca, confinati nell'oscurità delle miniere sotterranee. Erano conosciuti come "conogons" e condividevano la vita dura e pericolosa dei minatori umani, lavorando al loro fianco in condizioni estreme.Alla fine del XIX secolo, questi cavalli furono esportati dalle isole Shetland in Inghilterra a causa delle loro dimensioni compatte e della grande forza, qualità che li rendevano ideali per trascinare i pesanti carri pieni di carbone nelle miniere. Nati, cresciuti e destinati a una vita nell'oscurità, sopportavano un lavoro estenuante e logorante. Non era raro che un singolo cavallo trascinasse fino a otto vagoni di carbone, completamente carichi.Nonostante le difficili circostanze, questi cavalli mantennero la loro dignità e dimostrarono una notevole intelligenza. Sapevano quando un carico era troppo pesante e si rifiutavano di muoversi fino a che non veniva alleggerito. Inoltre, possedevano un incredibile senso del tempo, sapendo esattamente quando finiva la loro giornata lavorativa e trovando la strada del ritorno alle stalle, anche nel buio più profondo.Questa vergognosa forma di sfruttamento continuò fino al 1972, quando la tecnologia finalmente rimpiazzò il loro lavoro, segnando la fine di un'era. Il 3 dicembre di quell'anno, Ruby, l'ultimo dei cavalli minatori, emerse in superficie in un evento simbolico. Accompagnata da un'orchestra e adornata con una corona di fiori, Ruby uscì dall'oscurità, ponendo fine all'epoca dei conogons e dei loro compagni di lavoro. Per onorare il loro sacrificio e commemorare il duro lavoro condiviso sotto terra, è stata eretta una scultura chiamata "Conogon" nel Museo-Riserva "Red Hill", come un ricordo duraturo della lealtà e del coraggio di questi cavalli che diedero così tanto nelle miniere.




Geologia 50 - Inghilterra

INGHILTERRA - L' Inghilterra postapiu a nord della Francia fa parte di due grande isole, l'Inghilterra e l'irlanda. L' inghiletrra confina con la : a nord con la Scozia, a ovest dal Walles. Un altro braccio di mare separa l'Inghiletrra dall' Islanda. Insieme ad altre piccole isole sono separte dall' Europa dal canale della Manica. insieme formano il Regno Unito. Le principali città sono : Londra, Manchester, Edimburgo, Dublino. 
 
 
 
 STRATIGRAFIA - la stratigrafia piu antica nasce in Inghilterra per mano dei geologi inglesi. Nomi e località usati sono quelli che ci portano nelle pianure e nei monti dell' Inghilterra del Galles.   L' Era piu antica il paleozoico è divisa in periodi : Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Carbonifero e Permiano. 
I primi periodi sono stati definiti in Inghilterra
 

 
 
 
PALEOZOICO - L'era paleozoica inizia 570 milioni di anni fa e termina 245 milioni di anni fa. Essa viene suddivisa in 6 periodi, che dal più antico al più recente sono: Cambriano, Ordoviciano, Siluriano, Devoniano, Carbonifero, Permiano. Quetsi nomi di periodi geologici hanno origine alla fine dell'ottocento in Inghilterra per mano di naturalisti e dei primi studiosi di geologia e stratigrafia.Lo studio della geologia ha lo scopo di studiare le rocce, mappare il territorio e disegnare come sono disposte le rocce il sottosuolo. Un altro scopo è quello di datare l'età basata sui fossili di antichi animali e piante. I resti fossili prima disegnati e poi fotografati con l'uso di microscopi ci dicono che quelli piu antichi sono del paleozoico che significa antica vita. 


 CAMBRIANO - Il nome Cambriano deeriva da rocce che formano i monti della Cambria, un territorio che corrisponde al galles in Inghilterra. Cambria è la forma latina del gallese Cymru, cioè il Galles. Si pensa che il nome Cymru derivi dall'antica parola celtica "combroges", che significa "compatrioti" e che risale all'epoca della lotta tra celti e anglosassoni per il controllo dell'isola di Gran Bretagna. Tipi di fossili. del cambriano sono quattro tipi fondamentali : resti di ossa, impronte, orme di animali, primi molluschi, gusci, pesci e coralli oggi riprodotti come modelli o calchi per rilevare letracce. I fossili del Cambriano piu diffusi, famosi e meglio conosciuti sono : trilobiti,


CAMBRIANO - La comparsa e la diversificazione della vita multicellulare iniziata circa 541 milioni di anni fa - la cosiddetta esplosione del Cambriano - durò appena  20 milioni di anni circa. E' quanto emerge da uno studio statistico dei tassi di evoluzione dei trilobiti, artropodi dotati di carapace tipici di quel periodo, che hanno lasciato un'ampia documentazione fossile. Per gli studiosi dell’evoluzione delle specie animali sulla Terra, la cosiddetta esplosione del Cambriano è stata una sorta di "Big Bang": fu allora, circa 541 milioni di anni fa, che in un arco di tempo relativamente stretto, comparve e si diversificò la vita multicellulare, come testimonia la da una moltitudine di animali fossili negli strati geologici risalenti a quell’epoca. Ma benché sia stato uno degli eventi più significativi nella storia della vita, definirne con ragionevole certezza i confini temporali non appare facile. John Paterson dell’Università del New England a Armidale, in Australia, e colleghi di altri istituti di ricerca australiani intervengono nel dibattito con uno studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences", secondo il quale questo fenomenale processo durò meno, e si concluse molto prima, di quanto si pensasse, cioè già intorno a 520 milioni di anni fa. Gli autori hanno esaminato più di 100 specie fossili di trilobiti, artropodi dal carapace rigido molto diffusi negli antichi mari della Terra, che, grazie alla loro incredibile abbondanza e diversità, rappresentano uno strumento ineguagliabile per lo studio del Cambriano.

CAMBRIANO - Paterson e colleghi hanno analizzato in particolare 100 tratti anatomici di trilobiti vissuti tra 520 e 485 milioni di anni fa per ottenere una stima dei loro tassi di evoluzione mediante appositi modelli statistici. I risultati mostrano che quei tassi evolutivi sono omogenei per l'intero intervallo di tempo considerato. In altre parole, evidenziano che la rapidità con cui procedette l’evoluzione dei trilobiti durante l'esplosione del Cambriano aveva ceduto il posto a quella tipica delle epoche geologiche successive già 520 milioni di anni fa. Gli autori hanno inoltre stimato che tutte le specie di trilobiti considerate avevano un antenato comune vissuto circa 540 milioni di anni fa: di conseguenza, prima della loro comparsa nella documentazione fossile, cioè prima di 521 milioni di anni fa circa, i trilobiti non avevano alle spalle una storia filogenetica molto lunga. Questa valutazione smentisce la possibile esistenza di un passato dei trilobiti per il quale non c'è documentazione fossile: un’ipotesi, che risale addirittura a Charles Darwin, sostenitore di un’evoluzione che procede gradualmente. Complessivamente, i risultati dello studio indicano che una biosfera marina simile a quella che conosciamo oggi emerse nell’arco di 20 milioni di anni, cioè in tempi geologici decisamente rapidi. Questo arco di tempo si estende dall’ultima parte del periodo Ediacarano, precedente al Cambriano, e nella prima parte del Cambriano. A questa seguì quella che gli autori definiscono una “una stasi evolutiva” su ampia scala che durò per tutto il resto del Cambriano. * Le Scienze febbraio 2019


ORDOVICIANO - 


SILURIANO - 

I fossili del Siluriano ----------------------

 
CANADA - Uno studio pubblicato sulla rivista Nature, infatti, suggerisce che delle strutture semi-reticolari ritrovate su un antico reef a nord-ovest del Canada potrebbero essere proprio spugne di 890 milioni di anni.
 
 
CARBONIFERO - 
 
I fossili del Carbonifero ---------------------
 
 
CARBONE - 
 
 
CARBONE - L' Inghilterra è stata nei secoli passati la protagonista della rivoluzione industriale. La macchina a vapore aveva bisogno di carbone che veniva estratto dal sottosuolo inglese. Diverse, numerose e famose le miniere di carbone inglesi che hanno segnato un epoca. Oltre alle braccia dei minatori, animali come i cavalli da tiro hanno dato un contributo significativo alo sviluppo industriale di questa nazione. Per anni, questi nobili cavalli vissero privati della luce del sole e dell'aria fresca, confinati nell'oscurità delle miniere sotterranee. Erano conosciuti come "conogons" e condividevano la vita dura e pericolosa dei minatori umani, lavorando al loro fianco in condizioni estreme.Alla fine del XIX secolo, questi cavalli furono esportati dalle isole Shetland in Inghilterra a causa delle loro dimensioni compatte e della grande forza, qualità che li rendevano ideali per trascinare i pesanti carri pieni di carbone nelle miniere. Nati, cresciuti e destinati a una vita nell'oscurità, sopportavano un lavoro estenuante e logorante. Non era raro che un singolo cavallo trascinasse fino a otto vagoni di carbone, completamente carichi.Nonostante le difficili circostanze, questi cavalli mantennero la loro dignità e dimostrarono una notevole intelligenza. Sapevano quando un carico era troppo pesante e si rifiutavano di muoversi fino a che non veniva alleggerito. Inoltre, possedevano un incredibile senso del tempo, sapendo esattamente quando finiva la loro giornata lavorativa e trovando la strada del ritorno alle stalle, anche nel buio più profondo.Questa vergognosa forma di sfruttamento continuò fino al 1972, quando la tecnologia finalmente rimpiazzò il loro lavoro, segnando la fine di un'era. Il 3 dicembre di quell'anno, Ruby, l'ultimo dei cavalli minatori, emerse in superficie in un evento simbolico. Accompagnata da un'orchestra e adornata con una corona di fiori, Ruby uscì dall'oscurità, ponendo fine all'epoca dei conogons e dei loro compagni di lavoro.
Per onorare il loro sacrificio e commemorare il duro lavoro condiviso sotto terra, è stata eretta una scultura chiamata "Conogon" nel Museo-Riserva "Red Hill", come un ricordo duraturo della lealtà e del coraggio di questi cavalli che diedero così tanto nelle miniere.
 
 
 
PERMIANO - Il permiano è un periodo geologico dell'era primaria. Si trova in zona montuose e antiche catene fatte da antiche rocce. Il permiano è sttao definito vicino òla città di Perm in Russia. Perm' (in russo: Пермь) è una città della Russia europea orientale, capoluogo del territorio di Perm' e, pur essendone amministrativamente separata, del rajon Permskij. Dal nome della città deriva quello del periodo geologico del Permiano, per via di importanti ritrovamenti di fossili avvenuti nelle vicinanze. La città di Perm' sorge nell'estrema parte orientale della Russia europea, nel pedemonte occidentale degli Urali centrali, sulle sponde del fiume Kama poco a valle della confluenza in esso dell'affluente Čusovaja. Si trova 1 386 chilometri a est-nord-est della capitale russa Mosca.

I fossili del Permiano ------------------------


 
 INGHILTERRA - L'inghilterra ha avuto storiche miniere di carbone. Due secoli fa il tecnico inglese George Stephenson (1781-1848) cominciò a utilizzare, nella miniera di carbone dove lavorava, una locomotiva a vapore di sua invenzione e costruzione. Nel lungo e complesso sviluppo della tecnologia ferroviaria il 1814 fu effettivamente un anno cruciale. --- La fine di un’era. Dalla rivoluzione industriale fino al periodo Thatcher, l’attività mineraria ha segnato due secoli di storia inglese. Kellingley, l'ultima miniera di carbone dell'Inghilterra, ha cessato le attività estrattive nel Nord Yorkshire, segnando la fine di un’industria che ha segnato la storia economica e sociale del Paese. Dopo 50 anni dall’avvito della miniera, nei giorni scorsi l'ultima squadra di minatori è scesa a 800 metri sottoterra alla ricerca del fossile. La chiusura significa una perdita per centinaia di minatori, che da generazioni lavorano metri e metri sottoterra, ma una svolta epocale e una virata verso altri tipi di risorse, di energie green, con il carbone che ormai non rappresenta più una fonte di guadagno.



INGHILTERRA - La miniera di carbone di Kellingley (Inghilterra). La lotta del governo con i minatori, a causa dei prezzi troppo bassi del carbone rispetto a quelli di estrazione, risale ai tempi di Margaret Thatcher, che decise di dismettere le miniere a metà degli anni '80. Da lì in poi fu un susseguirsi di chiusure, fino a quest'ultima. L'Unione nazionale dei minatori accusa il governo di non aver difeso il settore, di aver messo troppe tasse sul carbone, aver favorito le importazioni dall'estero e aver spinto troppo per altri tipi di energie. “Mio padre era minatore, e qui la maggior parte delle persone hanno padri che hanno fatto i minatori - racconta Tony, minatore da 35 anni - è nella nostra cultura. La chiusura per noi è quasi una vergogna”.  Per Keith Poulson, del sindacato nazionale dei minatori, “è scandaloso pensare che abbiamo voltato le spalle alle miniere, a un'industria in cui lavora personale così qualificato e che può dare molti profitti”.


INGHILTERRA - Chiude la miniera di Thoresby. In Inghilterra ne resta solo una. Dopo 90 anni di attività finisce l’estrazione nel pozzo della contea di Nottingham. Rimane aperta solo quella di Kellingley nel Nord Yorkshire, ma chiuderà a dicembre. Pochi minuti prima delle 15 (ora italiana) l’ultimo minatore è uscito dal pozzo della miniera di carbone di Thoresby. Venerdì 10 è terminata una storia di estrazione di carbone durata 90 anni alla miniera e 750 anni nella contea di Nottingham, un tempo tra i più grandi bacini carboniferi europei. Anche Thoresby infine ha chiuso i battenti: l’ultimo carico di carbone è uscito dalle viscere della terra anche se i lavoratori saranno pagati fino al 24 luglio. Ora in Inghilterra resta aperta una sola miniera di carbone profonda: a Kellingley nel Nord Yorkshire. Ma anche la sua sorte è segnata: chiuderà i pozzi a dicembre.






REGNO UNITO - Mary Anning (Lyme Regis, 21 maggio 1799 – Lyme Regis, 9 marzo 1847) è stata una paleontologa britannica. Raccoglitrice di fossili per professione, fu autrice di molti ritrovamenti importanti nel campo dei fossili marini dell'epoca giurassica, tra cui i primi scheletri completi di ittiosauro e plesiosauro. Nacque a Lyme Regis, Dorset, da Richard Anning e Mary Moore. Il padre, falegname, associava alla sua attività principale la ricerca dei fossili sulle scogliere e spiagge locali, per poi rivenderli ai turisti. Mary fu la seconda figlia a ricevere questo nome, la precedente morì per un incidente domestico; altri loro figli morirono molto giovani, per cui solo Mary e suo fratello Joseph raggiunsero l'età adulta. All'età di 15 mesi, Mary fu colpita da un fulmine mentre era in braccio ad una conoscente che si era riparata sotto un albero assieme ad altre due donne, durante un'esibizione ippica. Mary fu l'unica a sopravvivere. Ebbe poi un'educazione molto limitata presso la locale scuola cristiana congregazionalista, dove imparò a leggere e scrivere.* Wikipedia.it

REGNO UNITO - Tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800 Lyme Regis divenne una località turistica piuttosto apprezzata presso nobiltà e middle class inglese. Una delle locali attività divenne la ricerca ed il commercio di piccoli fossili come curiosità e souvenirs da rivendere ai turisti, soprattutto ammoniti e belemniti, la cui origine era all'epoca poco conosciuta. Mary, istruita inizialmente dal padre, sviluppò presto un talento particolare in questa ricerca, contribuendo in modo decisivo al bilancio familiare, soprattutto dopo la morte del capofamiglia nel 1810, e facendone poi una vera professione, anche se mai molto remunerativa, e spesso pericolosa. Per le ricerche bisognava infatti recarsi d'inverno a scavare alla base di scogliere instabili, per cui frequenti erano gli incidenti, ed in uno di questi Mary rischiò la vita, perdendo il suo amato cane Tray.

REGNO UNITO - Nel 1811 (altre fonti riportano 1809 e 1810) Joseph Anning, fratello maggiore di Mary, trova il teschio lungo più di un metro di un ittiosauro. Mary pochi mesi dopo riesce ad individuare il resto del corpo. Inizialmente l'esemplare viene identificato come coccodrillo ed acquistato da Henry Hoste Henley, Lord del luogo, che lo rivende a sua volta a William Bullock, collezionista di curiosità naturalistiche. Ma è Charles Konig, un naturalista che lavora presso il British Museum a dargli il nome e una sistemazione definitiva presso il museo. Negli anni Mary ne scoprirà poi diversi altri, più o meno completi. Nel 1820 Mary trova il primo scheletro incompleto di plesiosauro, seguito due anni dopo da uno completo. Per il numero assolutamente inconsueto di vertebre del collo (35), mai osservate fino a quel momento in nessun organismo vivente, inizialmente la scoperta genera i sospetti del naturalista ed anatomista francese Georges Cuvier, considerato a quel tempo autorità assoluta nel suo campo. Una tale accusa di falsificazione, anche non provata, avrebbe potuto mettere in grande imbarazzo Mary ed il suo commercio, togliendo credibilità ai suoi ritrovamenti. Grazie al secondo esemplare completo e all'appoggio della Geological Society, i dubbi cadono e Cuvier ritira le sue perplessità.


REGNO UNITO - Mary Anning naturalista alla ricerca di  fossili (Lyme Regis, 21 maggio 1799 – Lyme Regis, 9 marzo 1847) Lungo la costa del Dorset a inizio ottocento si trovano fossili di ammoniti, pesci e animali vertebrali. Nel 1828 è la volta del primo fossile di rettile volante mai trovato in Inghilterra, anche se incompleto, uno pterosauro, poi identificato come Dimorphodon macronyx. Scoprì inoltre varie nuove specie di fossili di pesci, tra cui la prima Squaloraja, nel dicembre del 1829. Dopo una serie di periodi economicamente difficili, dovuti all'irregolarità con cui avvenivano ritrovamenti importanti, alla minore richiesta di fossili e ad un investimento sfortunato, Mary Anning si ammala di cancro al seno, e muore a Lyme Regis il 9 marzo 1847, dove è seppellita.


REGNO UNITO - Le ammoniti (sottoclasse Ammonoidea) sono un gruppo di molluschi marini di tipo cefalopodi estinti, comparsi nel Devoniano Inferiore (circa 400 milioni di anni fa) ed estintisi intorno al limite Cretaceo Superiore-Paleocene (65,5 ± 0,3 Ma) senza lasciare specie discendenti noti. Tale era la grandezza delle ammoniti. Lyme Regis è un paese di 4.406 abitanti della contea del Dorset, in Inghilterra. La città è nota per i fossili ritrovati nei dirupi e nelle spiagge attigue, che sono parte della Heritage Coast (nota anche come Jurassic Coast), un sito UNESCO patrimonio dell'umanità. La Jurassic Coast copre una distanza di 153 chilometri, da Orcombe Point a Old Harry Rocks. Le rocce lungo la costa risalgono al Triassico, al Giurassico e al Cretaceo e comprendono terreni che coprono circa 185 milioni di anni. Le località intorno a Lyme Regis hanno fornito numerosissimi fossili di notevole importanza, in particolare la roccia del Blue Lias, nella quale si rinvengono esemplari ben conservati di numerosi rettili marini e anche dinosauri. Molte delle prime scoperte di rettili estinti furono fatte in questa zona, principalmente ad opera di Mary Anning (1799-1847). Ritrovamenti significativi includono ittiosauri, plesiosauri, lo pterosauro Dimorphodon e il dinosauro Scelidosaurus. La città di Lyme Regis festeggia annualmente un Mary Anning Day e un festival dedicato ai fossili.In questa foto, Steve Leonard e Paul Williams del canale BBC tengono in mano una replica esatta di un'ammonite gigante trovata su una spiaggia vicino alla città di Lyme Regis nel Regno Unito. Fico. Paul Williams * Wikipedia.it

REGNO UNITO - L'influenza dei fossili ritrovati da Mary Anning (1799-1847) sulla nascente disciplina della paleontologia è oggi considerata di fondamentale importanza. Purtroppo, per la posizione delle donne all'epoca, a cui non era concessa ammissione ad alcun circolo o associazione scientifica, personalmente ottenne scarsissimi riconoscimenti in vita. A peggiorare le cose vi era la sua umile origine sociale, in un'epoca in cui la ricerca scientifica era interesse esclusivo delle classi più abbienti. Eppure, anche se completamente autodidatta, Mary adottò un approccio rigoroso ai ritrovamenti, trattando sempre i fossili con grande attenzione, cosa che le permise di effettuare osservazioni originali, come la presenza di sacche di inchiostro nei belemniti, o di identificare come feci fossili (poi chiamati coproliti) quello che fino ad allora venivano chiamati bezoari. Invariabilmente le scoperte vennero descritte ed attribuite ad altri, così come avvenne per le specie di rettili e pesci fossili da lei trovate.


REGNO UNITO - Durante la sua vita Mary Anning (1799-1847) naturalista e commerciante di fossili, venne a contatto con personaggi di grande rilievo nel campo scientifico, tra questi William Conybeare, Henry De la Beche, William Buckland, Richard Owen, Thomas Hawkins, Roderick Murchison, Louis Agassiz, che spesso la contattavano per pareri su questioni riguardanti i fossili, o per acquistare pezzi pregiati dal suo negozio. Quasi mai venne citata nelle loro relazioni scientifiche, tranne da Cuvier e Buckland, e solo Agassiz le intitolò due specie di pesci fossili come ringraziamento per il suo aiuto. Solo negli ultimi tempi cominciò ad ottenere qualche riconoscimento. Venuto a conoscenza della sua difficile condizione economica, William Buckland si attivò presso il governo britannico e l'Associazione britannica per l'avanzamento della scienza perché le venisse concessa una pensione, che infine ottenne, permettendole una maggiore sicurezza economica.

REGNO UNITO - Mary Anning (1799-1847) naturalista e commerciante di fossili. Venuti poi a conoscenza della sua malattia, la Geological Society of London indisse nel 1846 una raccolta di fondi preso i suoi membri, ed il museo della contea del Dorset la incluse tra i membri onorari. Alla sua morte, Henry De la Beche, all'epoca presidente della Geological Society, le dedicò un elogio funebre che venne letto ad un'assemblea ed incluso nella loro pubblicazione periodica, onore mai concesso prima ad una donna.


REGNO UNITO - Nel febbraio del 1865 Charles Dickens scrisse sul periodico settimanale All the Year Round da lui diretto un articolo sulla vita di Mary Anning, sottolineando principalmente le difficoltà che aveva dovuto affrontare nel suo lavoro. Si concludeva con questa frase: "La figlia del carpentiere si è conquistata un proprio nome, e lo ha meritato."  Nel 2010, in occasione del 350º anniversario di fondazione, la Royal Society incluse il nome di Mary Anning nella lista delle dieci donne inglesi che più hanno contribuito alla storia della scienza, scelte da una giuria di esperti. Nel 2020 viene distribuito un film biografico avente per oggetto le sue vicissitudini accademiche, Ammonite - Sopra un'onda del mare (Ammonite), dove la Anning viene interpretata da Kate Winslet. La pellicola mette in scena inoltre una sua relazione amorosa con la geologa Charlotte Murchison, sulla cui esistenza non esiste alcuna evidenza, fatto che ha suscitato critiche sulla accuratezza storica del film.

GALLES - Lo stagno (dal latino stannum) è stato uno dei primi metalli ad essere scoperto, e fin dall'antichità venne intensivamente usato per il suo effetto come legante del rame, di cui aumenta di molto la durezza e le doti meccaniche formando la lega nota come bronzo, in uso fino dal 3500 a.C. L'attività di estrazione mineraria dello stagno iniziò presumibilmente in Cornovaglia e a Dartmoor in età classica: grazie ad esso queste regioni svilupparono un fitto commercio con le aree civilizzate del Mar Mediterraneo. Lo stagno puro non venne usato in metallurgia fino al 600 a.C.


 
 

lunedì 18 novembre 2024

Geologia 24 - Il marmo rosso di Trapani

Geologia 25 - Il petrolio di Gela

Geologia 26 - Catania e l' Etna

Geologia 27 - Agrigento

GEOLOGIA - La geologia moderna secondo il geologo inglese Charles Lyell è divisa in tre parti : litologica, stratigrafia e tettonica. La geologia studia le rocce e i minerali (litologica) di un posto, la loro giacitura, dimensione, spessore ed estensione ( stratigrafia). Il loro spostamento, sollevamento ed deformazione (tettonica). 


AGRIGENTO - Agrigento 



CUSA - Presso Agrigento nella la località di Cusa si trova la cava di pietra arenaria di colore gialloestratta dal sottosuolo, tagliata, scolpita per fare i templi di Agrigento. Si tratta di una pietra sabbiosa, porosa di origine marina, che dopo essere stata cavata diventa dura e resistente per fare colonne e blocchi di pietra per fare mura e pareti interne delle abitazioni. In pochi casi è stata usata per ornamenti e sculture perché tenera e dura pochi anni perchè facilmente friabile. Nonostante tutto è stata usata anche per grosse statue antiche, i Talamone di Agrigento.
Foto 1 tempio di Agrigento in calcarenite. Foto 2 cave di Cusa Foto 3 Telamone grossa scultura in calcarenite Foto 4 calcari marnosi bianchi presso Scala dei Turchi Foto 5 gessi di Realmonte


TRUBI - Lungo la linea di vista di Agrigento si giunge alla Scala dei Turchi, luogo famoso per il mare ma anche per il promontorio che mostra le rocce bianche e tenere che formano il sottosuolo. Una roccia tenera e farinosa fatta da sedimenti fini e piccoli gusci di microscopici fossili datata pliocene, posti sopra i sali e gessi del Miocene. Il posto per n pò ci ricorda le bianche scogliere di Dover (Inghilterra) per colore, posizione e simile genesi.



MINATORI - La Sicilia è terra ricca di storia, arte, cultura e tradizioni frutto delle mani e delle menti sapienti di filosofia, principi, artigiani, agricoltori e pescatori. Nel secolo passano l'industria chimica in Europa si trova in Francia, Germania e Inghilterra. La domanda di zolfo è elevata e viene estratto da rocce siciliane, cotto e colato in stampi di legno. Trasportato a destinazione come : Marsiglia e Londra da navi italiane, inglesi e francesi. Si scava a mano e con pochi mezzi in mezzo alla polvere e al caldo, ci si illumina con torcia e candele. Il rischio del gas velenoso e di una esplosione è sempre presente. Nella letteratura e nell' arte siciliana parlano della vita dei siciliani, dei minatori e dei ragazzi (caruso) costretti dalla miseria ad estrarre il minerale che andrà ad arricchire poche persone. Oggi le miniere sono state chiuse per esaurimento del minerale e  restano solo vecchi ricordi, foto, mappe, studi e attrezzi di miniera che riempiono un museo, libri, film che raccontano la dura vita dei minatori siciliani.

ZOLFO - Lo zolfo di Sicilia è stata una delle più importanti risorse minerarie della Sicilia, non più sfruttata. L'area interessata dai grandi giacimenti è quella centrale dell'isola ed è compresa tra le province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento: L'area è anche nota ai geologi come altopiano gessoso-solfifero.

PIRANDELLO - Pirandello miniera zolfo * Elio Di Bella

REALMONTE - Alla fine del Miocene circa 30 ma i movimenti lenti dei continenti come Africa e Europa chiudono lo Stretto di Gibilterra, così il Mediterraneo diventa in grande lago dalato. In seguito al clima caldo e secco l'acqua di mare evapora e sul fondo del mare si depositano sali e gessi. I resti di questi sali ancora si trovano sul fondo del mare coperti da nuovi sedimenti. Solo in pochi punti riaffiorano, sollevati, piegati e schiacciati dai movimenti tettonici. In Sicilia ci sono molte zone dove è possibile vedere questi sali e gessi come a : Caltanissetta e Agrigento. La cattedrale di sale di Realmonte è una miniera dove viene ancora estratto conto mezzi moderni sale minerale. Chiamata cattedrale per le dimensioni, per il tetto, la volta che ci avvolge man mano scendiamo nelle viscere della terra. Qui nel profondo la roccia viene grattata da macchine meccaniche e il sale caricato su nastri mossi da motori elettrici che lo portano fuori. Tran parte del sale è destinato all' agricoltura e all'industria chimica. Le macchine meccaniche producono fumo e il ricambio d'aria operato da potenti pompe è obbligatorio. 



CIANCIANA - 

Foto 1 tempio di Agrigento in calcarenite gialla Foto 2 cave di calcarenite di Cusa Foto 3 Telamone di Agrigento in calcarenite gialla Foto 4 gessi e sali di Realmonte Foto 5 minatori siciliani